C’è un’Italia che non si arrende al passare del tempo, ma sceglie di reinventarsi. È quella degli over 50 che tornano a mettersi in gioco, cercando nuove opportunità nel settore dei servizi alla persona e del lavoro domestico.
Un mondo spesso invisibile, ma fondamentale per l’equilibrio sociale ed economico del Paese.
Secondo gli ultimi dati diffusi dal portale Integrazione Migranti e dall’INPS, oltre un terzo dei lavoratori domestici in Italia ha più di 50 anni, un segnale chiaro di come questo comparto stia diventando sempre più un punto di riferimento per chi vuole restare attivo, pur in un mercato del lavoro che tende a escludere le fasce mature.
La pandemia, la digitalizzazione e i mutamenti economici hanno spinto molti a cambiare vita, accettando impieghi che un tempo venivano considerati transitori, ma che oggi rappresentano un pilastro di stabilità per migliaia di famiglie italiane.
Colf, badanti, assistenti domiciliari e baby-sitter formano una rete silenziosa che tiene in piedi l’assistenza quotidiana di milioni di persone.
E non a caso, in questo settore, convivono storie di italiani e stranieri: due generazioni di lavoratori che si incontrano, si aiutano, imparano a conoscersi.
Per molti migranti, il lavoro domestico rappresenta il primo passo verso l’inclusione, un’occasione per imparare la lingua, adattarsi ai ritmi del Paese e costruire una nuova identità professionale.
Per gli over 50 italiani, invece, è spesso l’occasione di riscatto, un modo per rientrare nel mondo del lavoro dopo periodi di inattività o di crisi aziendali.
Il settore vale oggi oltre 20 miliardi di euro l’anno, secondo il Censis, e impiega più di 900.000 persone regolarmente iscritte, anche se si stima che un numero simile operi ancora in nero.
Ecco perché la formazione è la chiave.
Le nuove politiche attive del lavoro stanno puntando proprio su percorsi formativi misti, che uniscono competenze tecniche e relazionali, educazione linguistica e sicurezza sul lavoro.
In questo quadro, si inserisce perfettamente la missione di SIA Servizi e del progetto Road To Italy®, che da anni offrono corsi di lingua italiana di base e di secondo livello, insieme a programmi di qualificazione professionale mirati a inserire le persone — italiane e straniere — nel mercato del lavoro.
Un modello inclusivo che, con i suoi percorsi personalizzati, aiuta a superare le barriere anagrafiche e culturali, trasformando l’esperienza in competenza e la competenza in occupazione.
Nel mondo del lavoro di oggi, dove il confine tra età e capacità si fa sempre più sottile, l’Italia ha bisogno di realtà come SIA Servizi, capaci di unire formazione e umanità, creando ponti tra chi cerca una seconda possibilità e chi offre un futuro concreto.
Perché, come dimostra l’esperienza degli over 50, non è mai troppo tardi per rinascere, soprattutto se la formazione diventa la chiave per ricominciare davvero.





