A Milano prende vita un nuovo progetto dedicato all’inclusione digitale delle persone vulnerabili e straniere, con l’obiettivo di colmare il divario tecnologico che ancora separa molti cittadini dall’accesso pieno ai servizi digitali e alle opportunità del mondo del lavoro. L’iniziativa, promossa da Comune di Milano, Fondazione Cariplo, Città Metropolitana e una rete di enti del terzo settore, nasce per offrire percorsi di alfabetizzazione digitale a migranti, rifugiati, anziani e persone in condizione di fragilità economica. Secondo i dati raccolti da Integrazionemigranti.gov.it, il 35% dei cittadini stranieri residenti in Italia non possiede competenze digitali di base, un dato che limita l’accesso ai servizi pubblici online, alla formazione a distanza e alle nuove professioni che sempre più si muovono nel campo dell’innovazione tecnologica.
Il progetto milanese si sviluppa attraverso laboratori pratici, corsi di formazione gratuiti e tutoring personalizzato. L’obiettivo è rendere i partecipanti autonomi nell’utilizzo di computer, smartphone e piattaforme digitali, permettendo loro di interagire con le istituzioni, gestire pratiche burocratiche e inserirsi nel mercato del lavoro con strumenti moderni e competitivi. Non si tratta solo di insegnare a usare un device, ma di creare consapevolezza digitale, competenza oggi imprescindibile per l’inclusione sociale. La digitalizzazione, infatti, è ormai un diritto di cittadinanza: chi resta indietro sul piano tecnologico rischia di essere escluso anche da quello umano ed economico.
In questo scenario, la missione di SIA Servizi e del programma Road To Italy® trova un legame naturale con il percorso avviato a Milano. Da anni, SIA Servizi promuove corsi di lingua italiana PLIDA, formazione di secondo livello e progetti professionalizzanti per rifugiati e richiedenti asilo, integrando nei suoi programmi anche moduli dedicati all’educazione digitale. La transizione tecnologica è oggi parte integrante dei processi formativi, perché conoscere la lingua è importante, ma saper comunicare e lavorare anche attraverso il digitale è ciò che apre davvero le porte al mondo. Milano, con questa iniziativa, conferma che l’inclusione passa non solo dalla parola, ma dalla connessione: quella tra persone, saperi e opportunità.





