Cassano all’Ionio, in Calabria, è diventata un presidio contro lo sfruttamento con Su.Pr.Eme.2, progetto che unisce accoglienza, orientamento e azioni concrete di contrasto al caporalato. Nel Polo Sociale Integrato “Kosmopolis” sono stati attivati sportelli dedicati ai documenti, ai ricongiungimenti familiari e all’orientamento lavorativo. Medici legali, mediatori culturali, psicologi e operatori giuridici svolgono sopralluoghi settimanali nelle campagne e nei quartieri più fragili, offrendo supporto e informazioni pratiche a chi vive situazioni di isolamento.
Il programma, finanziato dal FAMI e dal PN Inclusione FSE+, rappresenta la continuità di interventi già avviati nei primi progetti Su.Pr.Eme. e rafforza la prevenzione dello sfruttamento lavorativo nel Sud Italia. Tra le iniziative spiccano i corsi di microlingua e self-empowerment linguistico, strumenti che facilitano l’inserimento sociale dei migranti. Una navetta dedicata collega i villaggi agricoli alle aziende, permettendo a chi non possiede mezzi propri di raggiungere regolari luoghi di lavoro e riducendo il rischio di cadere nella rete del lavoro nero.
Il modello di Cassano dimostra che il contrasto al caporalato non si limita alla denuncia, ma passa dalla prevenzione attiva: avvicinare le persone, offrire strumenti immediati e costruire fiducia. In questo scenario, la formazione linguistica e professionale diventa leva essenziale per chi arriva con speranza di rinascita. È qui che si inserisce il valore di realtà come SIA Servizi e Road To Italy®, che mettono al centro percorsi di apprendimento della lingua italiana e corsi di specializzazione, guidando i rifugiati e i migranti fino al contatto diretto con il mondo del lavoro, affinché l’inclusione non resti un concetto astratto ma diventi concreta opportunità.





