Italia – Imprenditori rifugiati: quando l’accoglienza diventa impresa

L’integrazione non si misura solo nell’accoglienza, ma nella capacità di creare valore.
In Italia cresce il numero di rifugiati che avviano attività economiche, portando innovazione e nuove competenze nei territori. È il caso di Agitu Ideo Gudeta, simbolo di rinascita e sostenibilità, che in Trentino aveva trasformato il suo sogno in una fattoria modello. O come quello di Mohamed, ex rifugiato somalo oggi titolare di un piccolo laboratorio tessile a Milano che dà lavoro a cinque persone. Storie che raccontano un’Italia diversa: un Paese che sa rigenerarsi attraverso il lavoro e la solidarietà.

Secondo i dati Unioncamere, negli ultimi dieci anni gli imprenditori stranieri in Italia sono aumentati del 24%, contro un calo del 5% tra quelli italiani. Una spinta che vale oltre 600 mila imprese, molte delle quali fondate da rifugiati o migranti regolarmente residenti. Questi numeri dimostrano come la formazione e l’orientamento possano trasformare chi arriva in un vero protagonista dell’economia nazionale, riducendo marginalità e dipendenza dall’assistenza.

SIA Servizi, con il progetto Road To Italy®, si inserisce in questa direzione, offrendo corsi di avvio d’impresa, formazione linguistica e tutoraggio per chi desidera mettersi in proprio. L’obiettivo è creare una rete di competenze sostenibili, dove chi è arrivato in Italia possa diventare generatore di valore, non solo beneficiario di aiuti. È così che l’inclusione smette di essere un concetto as

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