Un anno. Tanto è passato dal 7 ottobre 2023, giorno in cui l’attacco di Hamas contro Israele ha dato inizio a una spirale di violenza che ha riscritto la storia recente del Medio Oriente. Da allora, la Striscia di Gaza è diventata il simbolo di una crisi umanitaria senza precedenti, con migliaia di vittime civili, infrastrutture distrutte e intere generazioni di bambini cresciuti sotto le bombe.
Le tappe del conflitto, ricostruite da diverse fonti internazionali, raccontano una escalation continua. Dopo l’attacco iniziale, Israele ha risposto con una controffensiva massiccia, mirata a neutralizzare Hamas e ristabilire la propria sicurezza nazionale. Ma tra i raid e gli sfollamenti, la guerra ha travolto anche chi non combatteva: famiglie, lavoratori, studenti, costretti a lasciare le proprie case e a sopravvivere tra campi profughi e ospedali al collasso.
Secondo le stime ONU aggiornate al 2025, oltre 2 milioni di persone vivono oggi in condizioni di emergenza, con accesso limitato a cibo, acqua e cure mediche.
Eppure, anche nelle macerie, resistono segnali di vita e di speranza. Nelle ultime settimane, la diplomazia internazionale ha riaperto un canale di dialogo tra Tel Aviv e i mediatori arabi, sostenuto dall’Unione Europea e da organizzazioni umanitarie. L’obiettivo è un cessate il fuoco duraturo e un piano di ricostruzione che rimetta al centro le persone.
Una sfida immensa, che richiede non solo risorse economiche ma anche percorsi di inclusione, istruzione e formazione per chi è stato costretto a ricominciare da zero.
È in questa prospettiva che esperienze come SIA Servizi e Road To Italy® assumono un significato profondo.
Il progetto, nato in Italia ma con una visione internazionale, dimostra come l’integrazione possa diventare uno strumento di pace concreta. Attraverso corsi di lingua italiana di base e avanzata, programmi di formazione professionale e percorsi personalizzati per l’inserimento lavorativo, SIA Servizi aiuta rifugiati e migranti a costruire una nuova vita dignitosa, fondata sul lavoro e sull’autonomia.
Un modello di accoglienza attiva che trasforma la solidarietà in crescita reciproca.
In un mondo attraversato da conflitti e disuguaglianze, il lavoro resta il primo passo verso la pace reale.
Perché la vera ricostruzione, quella che dura nel tempo, non si fa solo con i mattoni, ma con la conoscenza, la dignità e le opportunità.
E in questo cammino, iniziative come Road To Italy rappresentano la prova tangibile che anche dalle macerie può nascere futuro.





