Basilicata, lavoro e dignità: nasce il tavolo regionale contro il caporalato nelle filiere agricole

Contrastare lo sfruttamento e restituire dignità al lavoro agricolo. È questo l’obiettivo del tavolo regionale istituito in Basilicata per affrontare il fenomeno del caporalato e rafforzare la rete dell’accoglienza e dei diritti dei lavoratori stranieri impiegati nelle campagne lucane.
Un’iniziativa coordinata dall’Ufficio del Commissario straordinario per il contrasto al caporalato, in collaborazione con la Regione Basilicata, le Prefetture, le organizzazioni sindacali e il Terzo Settore, che punta a unire istituzioni, imprese e società civile in un’unica strategia territoriale.

La Basilicata, da sempre cuore agricolo del Mezzogiorno, vive una contraddizione evidente: da un lato la qualità delle produzioni — olio, frutta, ortaggi — e dall’altro la fragilità del lavoro stagionale, spesso legato alla presenza di migranti e rifugiati.
Secondo l’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai-Cgil, nel Sud Italia sono oltre 200.000 i lavoratori agricoli vulnerabili, molti dei quali esposti a forme di sfruttamento, intermediazione illegale o ricatti salariali.
Il tavolo lucano nasce proprio per rendere strutturale la lotta al caporalato, creando una rete di protezione che unisce formazione, regolarizzazione e inserimento lavorativo.

Uno dei punti centrali dell’accordo riguarda la creazione di filiere etiche, con protocolli tra produttori, cooperative e istituzioni, e l’introduzione di percorsi formativi linguistici e professionali per i lavoratori stranieri.
Solo un approccio integrato può infatti spezzare la catena della precarietà, restituendo ai migranti la possibilità di lavorare in sicurezza e alle imprese l’opportunità di crescere in legalità.
Un modello che guarda all’Europa, dove le politiche attive per il lavoro agricolo si stanno orientando verso sistemi di reclutamento trasparenti e contratti collettivi digitali, già sperimentati in Spagna e Portogallo.

Ed è proprio nella sinergia tra accoglienza e competenze che si colloca la visione di SIA Servizi e del programma Road To Italy®, impegnati da anni nella formazione linguistica e professionale dei cittadini stranieri presenti in Italia.
SIA promuove corsi di lingua italiana di base, di secondo livello e moduli pratici dedicati al lavoro in ambito agricolo, logistico e industriale, accompagnando i beneficiari verso un impiego regolare e duraturo.
Iniziative come queste rafforzano la coesione territoriale e dimostrano che la vera inclusione parte dalla formazione, dalla conoscenza delle regole e dalla costruzione di una rete tra persone, istituzioni e imprese.

La Basilicata diventa così laboratorio di un nuovo equilibrio tra accoglienza, diritti e produttività, dove il lavoro agricolo torna a essere un ponte tra culture e non un terreno di disuguaglianze.
Un percorso che si sposa perfettamente con la missione di SIA Servizi: trasformare l’integrazione in valore sociale ed economico, attraverso la formazione, il rispetto e il lavoro.

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