Decreto Flussi 2025: tutte le novità su ingressi, permessi e lavoro per cittadini stranieri

Il nuovo Decreto-Legge 146/2025 introduce importanti aggiornamenti in materia di flussi migratori e immigrazione per motivi di lavoro. Approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri, il provvedimento punta a semplificare le procedure per l’ingresso di cittadini stranieri in Italia e a rendere più efficiente l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Tra le principali novità, l’ampliamento delle quote riservate ai settori turistico-alberghiero, agricolo e manifatturiero, che restano tra i più richiesti dalle imprese italiane.

Il decreto prevede inoltre misure specifiche per favorire la regolarità dei flussi, velocizzare le pratiche di nulla osta e incentivare l’assunzione di lavoratori già formati nei Paesi d’origine. L’obiettivo è duplice: contrastare il lavoro sommerso e fornire alle aziende italiane manodopera qualificata e formata secondo gli standard nazionali. Si tratta di una risposta concreta alla crescente carenza di personale, in particolare nelle professioni stagionali, nell’assistenza alla persona e nella logistica.

Un elemento chiave del nuovo testo è la centralità della formazione, che diventa il ponte tra il percorso migratorio e l’inserimento lavorativo. Il governo, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e le Regioni, punta a potenziare i corsi linguistici e tecnici per i nuovi arrivati, favorendo un’integrazione consapevole e produttiva. È proprio su questo terreno che operano da anni realtà come SIA Servizi e Road To Italy®, che hanno fatto della formazione linguistica e professionale il cuore della loro missione.

Attraverso corsi di lingua italiana di base e di secondo livello, moduli tecnici e percorsi personalizzati di orientamento al lavoro, SIA Servizi accompagna rifugiati, migranti e cittadini stranieri verso un’occupazione stabile e dignitosa. Road To Italy® completa questo impegno con programmi di inserimento nelle aziende italiane, costruendo un modello virtuoso di cooperazione tra imprese e persone. Un approccio concreto che traduce le linee del nuovo decreto in opportunità reali: lavorare in Italia non significa solo trovare un impiego, ma entrare a far parte di un sistema che valorizza competenze, formazione e inclusione sociale.

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