Jean Bosco e il miracolo del calcio che unisce: la lezione di “Sopra la barriera”

C’è un linguaggio universale che supera le differenze di cultura, religione e provenienza: il calcio.
È quello che racconta “Sopra la barriera”, il cortometraggio dedicato a Jean Bosco, un giovane rifugiato che ha trasformato la sua passione per il pallone in una storia di riscatto e di speranza.
Presentato in diversi festival internazionali, il film diretto da Emanuele Giacopetti mostra il potere dello sport come strumento d’inclusione, capace di costruire ponti dove esistono barriere.

Jean Bosco, arrivato in Italia dopo un viaggio difficile, ha trovato nel calcio molto più di un gioco: un modo per sentirsi parte di una comunità.
Il campo diventa il luogo dove le lingue si intrecciano, le differenze si annullano e il talento si afferma per ciò che è: una forza che parla da sola.
Il messaggio del cortometraggio è semplice e potente: l’integrazione non nasce solo dalle leggi, ma dai gesti quotidiani, dai sorrisi condivisi e dalla possibilità di esprimersi liberamente.

Lo sport, in questo senso, è un mezzo educativo che riflette il valore dell’inclusione sociale.
Molti giovani rifugiati in Italia riescono a ricominciare proprio grazie a esperienze come quella di Jean Bosco, in cui la passione si intreccia con la crescita personale.
Secondo i dati dell’UNHCR, oltre il 60% dei rifugiati coinvolti in attività sportive mostra un miglioramento significativo nei processi di integrazione linguistica e culturale.

E qui si innesta il parallelismo con il lavoro quotidiano di SIA Servizi e del programma Road To Italy®, che rappresentano un altro tipo di “allenamento”: quello per la vita.
Attraverso corsi di lingua italiana di base e di secondo livello, percorsi formativi professionalizzanti e tirocini mirati, SIA Servizi accompagna migranti e rifugiati in un percorso reale di inserimento nel mondo del lavoro.
Un approccio che, come il calcio di Jean Bosco, si fonda su tre principi semplici ma decisivi: fiducia, impegno e squadra.

Dietro ogni successo, c’è sempre una rete che sostiene.
E se sul campo quella rete ferma un pallone, nella vita può salvare un sogno.
Progetti come Sopra la barriera e iniziative come Rhttps://www.roadtoitaly.eu/oad To Italy dimostrano che l’integrazione è un gioco che si vince solo insieme.

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