Migranti e rifugiati come risorsa per la transizione: la nuova sfida sociale ed economica dell’Italia

La transizione che l’Italia sta vivendo — energetica, industriale e demografica — non può prescindere dal valore delle persone. È quanto emerge con chiarezza dall’analisi pubblicata da Il Giornale d’Italia in un approfondimento dedicato al tema “Migranti e rifugiati come risorsa per la transizione”, con l’intervento della Fondazione Maire e del suo presidente Catastini.
Un contributo che va oltre le parole, perché fotografa un Paese che cambia pelle e che oggi, più che mai, ha bisogno di un capitale umano nuovo, formato e consapevole.

Secondo i dati ISTAT e Unioncamere, oltre 1 impresa su 10 in Italia è gestita da cittadini stranieri, e più di 2,4 milioni di lavoratori migranti contribuiscono ogni giorno al PIL nazionale. Non si tratta solo di manodopera: sono competenze, esperienze e capacità di adattamento che diventano motore di crescita.
La Fondazione Maire, impegnata su scala internazionale nei progetti di sostenibilità industriale e formazione tecnica, ha messo in evidenza come migranti e rifugiati possano rappresentare un ponte strategico nella transizione verso un’economia più verde e digitale.
“Non solo inclusione sociale, ma innovazione produttiva” — si legge nel report — “perché la diversità culturale genera nuove visioni, indispensabili in un mondo che cambia a ritmo accelerato”.

In questo scenario, l’Italia si trova davanti a una doppia opportunità: da un lato colmare la cronica carenza di lavoratori qualificati nei settori tecnici e manifatturieri; dall’altro valorizzare l’immigrazione come fattore di competitività sostenibile.
Molti progetti europei — tra cui il Talent Pool dell’UE e le iniziative finanziate da EURES Targeted Mobility Scheme — si muovono in questa direzione, favorendo l’incontro tra imprese e talenti extra-UE.
Ma perché il modello funzioni, serve una cosa sola: la formazione.

Ed è proprio qui che entra in gioco la missione di SIA Servizi e del programma Road To Italy®, realtà italiane che da anni costruiscono ponti concreti tra integrazione e occupazione.
Attraverso corsi di lingua italiana di base, moduli professionalizzanti di secondo livello e percorsi legati alle Politiche Attive del Lavoro, SIA accompagna migranti e rifugiati verso l’inserimento stabile nel tessuto produttivo.
Ogni studente non è solo un beneficiario, ma un potenziale lavoratore qualificato, pronto a rispondere alle nuove esigenze del mercato in modo competente e responsabile.

In un’Italia che invecchia e cerca energie nuove, la formazione diventa la vera infrastruttura del futuro.
SIA Servizi lo dimostra ogni giorno: accogliere, formare e connettere significa trasformare la migrazione in valore, costruendo un modello di sviluppo umano, etico e sostenibile.
Un modello che non guarda solo all’emergenza, ma al domani. Perché il futuro dell’Italia — come ricordato anche dalla Fondazione Maire — non si costruisce escludendo, ma includendo.

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