Mattarella: “I migranti danno un contributo centrale al lavoro. Servono formazione e legalità”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è tornato a parlare di immigrazione e lavoro, richiamando con forza l’attenzione sul valore dell’integrazione e della formazione come strumenti concreti per la crescita del Paese.
Nel suo intervento — riportato da Radiocor – Borsa Italiana — il Capo dello Stato ha sottolineato come l’apporto dei lavoratori migranti sia oggi centrale per il sistema produttivo italiano, invitando a garantire percorsi di formazione e inclusione fondati su legalità, dignità e opportunità.

Un messaggio chiaro, rivolto tanto alle istituzioni quanto al mondo delle imprese: “I migranti contribuiscono in modo essenziale al lavoro e al benessere collettivo. È compito di tutti creare le condizioni per valorizzare le loro competenze e assicurare un’integrazione giusta e sostenibile”.
Parole che arrivano in un momento storico in cui il tema della manodopera qualificata e della carenza di lavoratori nei settori chiave — dall’agricoltura all’assistenza, dall’edilizia alla logistica — è sempre più urgente.

Secondo i dati Istat, in Italia oltre 2,5 milioni di lavoratori stranieri garantiscono la continuità di interi comparti produttivi.
Eppure, la mancanza di formazione linguistica e professionale continua a rappresentare un ostacolo. Da qui l’importanza di investire in programmi di formazione strutturati, capaci di accompagnare le persone dal primo inserimento fino a una piena autonomia economica e sociale.

Un percorso che trova esempi virtuosi proprio in realtà come SIA Servizi e Road To Italy®, impegnate da anni nella costruzione di un modello formativo basato sulla valorizzazione delle competenze dei cittadini stranieri.
Attraverso corsi di lingua italiana di base e di secondo livello, e percorsi di formazione professionale collegati alle politiche attive del lavoro, SIA Servizi accompagna concretamente i migranti verso l’inserimento lavorativo, promuovendo una cultura dell’inclusione fondata sulla legalità e sulla crescita personale.

È la stessa visione che Mattarella ha voluto riaffermare: quella di un’Italia che non si limita ad accogliere, ma che educa, forma e integra, trasformando la diversità in valore aggiunto.
Un Paese che costruisce ponti, non muri, e che nella formazione trova la chiave per un futuro sostenibile — per i cittadini italiani, per chi arriva da lontano, e per l’economia che ha bisogno di entrambi per continuare a crescere.

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