Contrastare il caporalato non è solo una questione di legalità, ma di dignità. In Basilicata, dove migliaia di lavoratori stagionali – italiani e stranieri – contribuiscono ogni anno alla produzione agricola, il nuovo tavolo regionale di contrasto al caporalato rappresenta un passo decisivo verso un modello di lavoro più giusto, trasparente e inclusivo.
L’iniziativa, promossa dalla Regione in collaborazione con Prefetture, organizzazioni sindacali e associazioni del territorio, nasce con un obiettivo chiaro: garantire accoglienza, diritti e sicurezza a chi lavora nei campi, restituendo valore umano a uno dei settori più fragili e fondamentali dell’economia italiana.
I dati del Ministero del Lavoro parlano chiaro: in Italia oltre 230mila persone sono a rischio sfruttamento nel comparto agricolo. Un fenomeno che tocca in particolare i lavoratori stranieri, spesso vittime di intermediazioni illegali, paghe irregolari e condizioni abitative precarie.
In Basilicata, il tavolo si concentra su un approccio integrato: controllo del territorio, vigilanza sulle aziende e, soprattutto, politiche attive per l’inclusione. Tra i punti cardine, la creazione di reti territoriali tra istituzioni, aziende e centri di formazione, per favorire l’emersione dal lavoro nero e la stabilizzazione dei rapporti di lavoro.
Una delle linee guida più innovative è la formazione linguistica e professionale.
Molti braccianti stranieri vivono in condizioni di isolamento, senza strumenti per comprendere i propri diritti o per accedere ad alternative lavorative.
In questo senso, il ruolo della formazione diventa centrale: imparare la lingua, conoscere le regole, acquisire competenze tecniche è il primo passo per uscire dalla vulnerabilità e costruire percorsi di integrazione reale.
Proprio su questa direttrice si inserisce l’impegno di SIA Servizi e del programma Road To Italy®, che da anni promuovono percorsi di crescita personale e professionale per cittadini italiani e stranieri.
Attraverso corsi di lingua italiana di base, formazione specialistica e inserimento diretto nel mercato del lavoro, SIA accompagna le persone verso l’autonomia, contribuendo a un modello di integrazione che non si limita all’accoglienza ma genera valore economico e sociale.
La lotta al caporalato non può vincersi solo nei tribunali o nei campi, ma nelle aule di formazione e nelle imprese che scelgono la legalità come investimento.
Il tavolo lucano, in questo senso, è un esempio concreto di come lavoro dignitoso e inclusione possano camminare insieme.
E come progetti come quelli di SIA Servizi dimostrano ogni giorno, il vero raccolto di un Paese che accoglie non è solo nei frutti della terra, ma nelle opportunità che sa far crescere per tutti.





