Nel numero del Corriere della Sera di venerdì 10 ottobre 2025, l’inserto speciale “Osservatorio sul Merito – Attestato di Eccellenza Made in Italy” ha dedicato ampio spazio ai modelli formativi che stanno ridefinendo il mercato del lavoro italiano. Tra le figure più innovative citate, emerge quella del Manager dell’Inclusione Lavorativa, introdotta e sviluppata da SIA Servizi all’interno del progetto Road To Italy®.
Una professione strategica. Ponte tra imprese e persone. Capace di leggere i fabbisogni produttivi, governare la diversità culturale, trasformare l’accoglienza in integrazione occupazionale. Il Corriere lo definisce una professione che fonde competenza e responsabilità sociale, con l’etica al centro del management moderno. È il profilo giusto per un mercato che chiede risultati misurabili e impatti reali sul territorio.
Qui la formazione non è accessorio. È architettura. Grazie a Fondimpresa e alle Politiche Attive del Lavoro, SIA ha attivato un percorso mirato: Avviso 2/2025, 320 ore, 5 giovani disoccupati under 30 (di cui 4 donne) avviati alla qualifica di Manager dell’Inclusione Lavorativa, figura cardine del modello Road To Italy. Obiettivo: costruire competenze spendibili subito. Linguistica per comunicare senza barriere. Organizzativa per presidiare processi HR. Relazionale per mediare tra persone, contesti e aspettative. Con traguardi operativi chiari: analizzare bisogni e risorse del beneficiario della mediazione. Comprendere i bisogni interculturali e la dotazione di capitale umano in rapporto al progetto di vita e al contesto di azione.
Diagnosticare risorse personali e potenzialità dell’utente per tradurle in occupabilità. Presidiare reclutamento e selezione valorizzando le differenze (genere, età, orientamento, origini, abilità, religione) e allineando il profilo al ruolo ricercato. Sono competenze verticali. Ma soprattutto sono procedure. Significa portare metodo dove spesso si improvvisa. Significa misurare esiti: onboarding più rapido, retention più alta, clima aziendale più solido, meno turn-over, meno conflitti, più produttività. È il Made in Italy che unisce qualità tecnica e valore sociale. Non un’etichetta, ma una filiera di pratiche verificabili: piani formativi cofinanziati, tutoraggio, bilancio di competenze, matching con aziende, monitoraggio degli esiti. Il Manager dell’Inclusione Lavorativa diventa così facilitatore di filiere che funzionano.
Dalla manifattura alla logistica. Dal turismo ai servizi alla persona. Dall’edilizia alle professioni digitali. Dove c’è carenza di personale qualificato, c’è spazio per una regia che armonizzi competenze, norme e cultura del lavoro. È qui che il modello Road To Italy® mostra la sua forza: corsi di lingua italiana di base e di secondo livello, moduli tecnico-professionali, orientamento mirato, collegamento diretto con il mondo delle imprese.
Non slogan, ma processi con KPI: ore erogate, skill certificate, contratti attivati, stabilizzazioni. In questo quadro, il riconoscimento dell’Osservatorio sul Merito si legge come una conferma: l’eccellenza Made in Italy non è solo prodotto, è anche organizzazione sociale del lavoro. È capacità di accogliere talenti, ordinarli in competenze, redistribuirli lungo le catene del valore.
Dove formazione e opportunità camminano insieme, SIA Servizi lavora per mettere le persone nella condizione di riuscire e Road To Italy® completa il ponte verso l’impresa: dalla lingua al contratto, dalla selezione al tutoraggio in ingresso. Chi cerca profili pronti ad agire sull’inclusione organizzativa trova in questo percorso una risposta concreta. Chi vuole trasformare il potenziale in occupazione stabile scopre che il primo passo è una competenza in più. E spesso quella competenza è proprio saper includere.





