Il lavoro degli stranieri vale il 9% del PIL italiano: Veneto locomotiva dell’inclusione economica

Contribuiscono silenziosamente, ma in modo decisivo. Secondo l’ultima analisi pubblicata da Il Sole 24 Ore, i lavoratori stranieri generano quasi il 9% del PIL nazionale, con un peso crescente soprattutto nel Nord Italia. Il Veneto guida la classifica delle regioni più dinamiche, superando per produttività persino alcune aree del Sud, tradizionalmente legate ai settori agricoli e turistici.

Dietro i numeri ci sono storie di migliaia di persone che ogni giorno rendono possibile il funzionamento del sistema produttivo. Oltre 2,5 milioni di occupati di origine straniera, distribuiti tra industria, edilizia, logistica, assistenza e ristorazione, rappresentano ormai un segmento indispensabile dell’economia italiana. In molte province, la manodopera straniera copre fino al 30% dei ruoli operativi, garantendo continuità in comparti dove la domanda di personale supera da tempo l’offerta interna.

Il contributo economico, però, non si misura solo in termini di PIL. Secondo il Rapporto sull’economia dell’immigrazione 2025, curato dal Centro Studi e Integrazione, l’apporto dei lavoratori stranieri è anche sociale: mantengono in vita servizi essenziali, rafforzano i distretti produttivi e contribuiscono alla sostenibilità del sistema pensionistico. Una risorsa che, se accompagnata da percorsi formativi adeguati, può diventare un motore stabile di sviluppo.

Il Veneto, in particolare, si conferma regione simbolo dell’inclusione economica: qui la percentuale di lavoratori stranieri regolari è la più alta del Paese, e la collaborazione tra enti formativi, aziende e istituzioni locali ha dato vita a reti virtuose di integrazione professionale. Le imprese che investono in formazione interculturale e corsi linguistici riportano tassi di produttività superiori del 12% rispetto alla media.

E proprio sulla formazione come chiave dell’integrazione si innesta il lavoro di SIA Servizi e del programma Road To Italy®, che da anni operano per trasformare la presenza dei migranti in valore concreto. Attraverso corsi di lingua italiana di base e di secondo livello, percorsi di aggiornamento professionale e programmi finanziati da Fondimpresa, SIA Servizi aiuta imprese e lavoratori a incontrarsi su un terreno comune: quello della competenza certificata e del lavoro regolare.

Un modello che rispecchia pienamente la direzione indicata dai dati del Sole 24 Ore: se il contributo economico dei lavoratori stranieri vale il 9% del PIL, il loro potenziale formativo e umano vale molto di più. L’Italia che sa accogliere e formare non solo cresce, ma costruisce il suo futuro su fondamenta solide: l’inclusione che genera valore.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *