Hadi Tiranvalipour ha scelto il tatami come lingua universale. Categoria -58 chili, velocità pura, tecnica pulita, gestione dei tempi da atleta maturo. Il suo taekwondo è fatto di anticipi e contro-tempi. Front-leg rapidi. Calci al corpo precisi. Quando serve, l’alto al casco elettronico per spostare il punteggio. La gara lo vede leggere l’avversario in pochi scambi. Cambia guardia, chiude la distanza, colpisce con intelligenza. È la scuola di chi ha dovuto imparare presto a resistere. E a trasformare la pressione in lucidità.
Per capire Tiranvalipour basta guardare il ritmo. Non spreca un passo. Non regala un secondo. Si muove leggero, ma resta piantato sulle basi. Sa quando entrare, sa quando frenare. Il lavoro di palestra si vede: core stabile, esplosività sulle anche, elasticità che fa la differenza negli ultimi 20 secondi. È lì che di solito allunga. È lì che strappa l’incontro. Il taekwondo in -58 è una corsa mentale. Hadi la interpreta con freddezza, lasciando al tabellone la cronaca dei punti e tenendo per sé la regia.
Il suo percorso parla di migrazione, riscatto, opportunità costruite giorno dopo giorno. Allenamenti all’alba, studio della tattica, ore di video sugli avversari. Nessuna scorciatoia. Solo disciplina. La categoria è tra le più affollate e competitive: atleti rapidi, mancina e guardia naturale che si alternano, armi diverse in uno spazio strettissimo. Hadi si è imposto lavorando sui dettagli: distanza, tempi di entrata, gestione dei clinch, variazioni di altezza. È così che si diventa credibili agli occhi dei coach. E pericolosi agli occhi dei giudici.
La sua storia è anche un messaggio per chi arriva in Italia e cerca un orizzonte. Lo sport apre reti, crea legami, insegna una grammatica comune: regole chiare, merito, rispetto dell’avversario. È un ponte verso la comunità e verso il lavoro, perché le stesse competenze—lingua, puntualità, gioco di squadra, gestione dello stress—servono in azienda quanto in palestra. Qui l’Italia può essere casa e palestra insieme: competenze che crescono, diritti che si imparano, talenti che si mettono in gioco.
E quando formazione e sport camminano insieme, l’integrazione accelera. È il terreno su cui da anni lavorano Road To Italy® e SIA Servizi: corsi di lingua italiana di base e di secondo livello, bilanci di competenze, collegamenti con imprese e settori che assumono. Lo stesso metodo che sui tatami ha dato a Hadi una direzione chiara, in aula e in officina diventa contratto, tirocinio, primo stipendio. Perché il talento merita un contesto. E un contesto giusto trasforma una storia personale in una risorsa per tutti.





