Quando indossi una maglia azzurra, non rappresenti solo una squadra. Rappresenti un Paese, una speranza, un’idea di futuro.
È quello che stanno vivendo Alex e Kebba, due ragazzi rifugiati selezionati per vestire i colori dell’Italia agli Europei dei Rifugiati, un torneo organizzato da UEFA e UNHCR che celebra i valori di inclusione, sport e solidarietà.
La loro storia, raccontata da La Stampa, è un inno al riscatto, alla forza di chi ha attraversato confini e paure per ritrovare se stesso attraverso il calcio.
Alex, originario della Nigeria, e Kebba, del Gambia, hanno trovato in Italia una seconda casa e nel pallone una lingua universale. Entrambi sono arrivati da soli, senza nulla, e oggi difendono la maglia azzurra con orgoglio e riconoscenza.
“Giocare per l’Italia – raccontano – significa ringraziare un Paese che ci ha dato la possibilità di ricominciare”.
Parole semplici, ma potentissime, che racchiudono il senso profondo di un torneo che va oltre la competizione: lo sport come strumento di integrazione reale.
Gli Europei dei Rifugiati sono nati nel 2021 su iniziativa di UEFA e Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Oggi coinvolgono 24 Paesi e più di 300 atleti provenienti da contesti migratori.
Le squadre, composte da richiedenti asilo, rifugiati e cittadini, rappresentano un esperimento sociale straordinario: il calcio come ponte tra culture, dove il talento incontra l’uguaglianza delle opportunità.
Come spiega l’UNHCR, l’obiettivo è “favorire l’inclusione e contrastare la discriminazione attraverso la forza positiva dello sport”.
In Italia, il progetto è sostenuto da diverse realtà del terzo settore, da enti locali e da scuole di formazione.
È in questo contesto che si inserisce la visione di SIA Servizi e del programma Road To Italy®, che condividono lo stesso spirito di integrazione attraverso la crescita personale e professionale.
Come nello sport, anche nel lavoro serve allenamento, guida e fiducia: tre elementi che SIA mette al centro dei propri percorsi formativi, offrendo corsi di lingua italiana di base, formazione di secondo livello e inserimento diretto nel mondo del lavoro.
Ogni corso, come ogni allenamento, è un passo verso l’autonomia. Ogni competenza acquisita è un gol segnato contro la marginalità.
Ed è proprio questo il messaggio che unisce Alex, Kebba e tutte le storie di chi, come loro, ha trovato in Italia la possibilità di rinascere.
Lo sport, la formazione e il lavoro parlano la stessa lingua: quella del riscatto.
E in un Paese che continua a costruire ponti tra accoglienza e futuro, SIA Servizi e Road To Italy® ne rappresentano la versione più concreta.
Perché l’integrazione non si racconta: si allena, si studia, si conquista. Proprio come una maglia azzurra





